Motonave VICTORIA

 

Gennaio 1942. La battaglia di mezz’agosto e quella di El Alamein erano ancora
lontane,così come erano lontani molti altri eventi che comunque avrebbero
portato il paese alla rovina definitiva.
La cosiddetta “Battaglia dei convogli”,ancora in pieno svolgimento,continuava
a mietere vittime e il traghettatore d’anime evocato da Dante lavorava a tempo pieno.
Molte belle navi giacevano già sventrate sul fondo dell’ex Mare Nostrum,mentre le
Parche stavano per tagliare fatalmente altri fili e uno di questi apparteneva alla bella
motonave VICTORIA del Lloyd Triestino.


Varata il 6 Dicembre 1930,fu consegnata alla compagnia armatrice il 21 Giugno 1931,
e i suoi “numeri”,ancora una volta,rimarcavano l’estrema abilità della cantieristica
nazionale : 13068 TSL – L:164,5 mt  - l:21,2 mt – Potenza 18850 HP su 4 eliche per
21 nodi (23,6 alle prove in mare) – 566 passeggeri su 4 classi e 260 uomini di equipaggio –
una bellissima poppa ad incrociatore,caratteristica di molte nostre costruzioni dell’epoca,
insieme a due bei fumaioli,completavano la elegante linea di questa nave.


Requista dalla R.Marina l’8 Dicembre 41 dopo un periodo di disarmo,venne adibita al
Trasporto di truppe e materiali verso la “quarta sponda”.
L’operazione “T-18”,così come venne denominata,era la seconda di quel mese di
Gennaio 1942 ed era estremamente articolata in modo da poter far giungere materiali
e truppe verso il fronte libico con ogni possibile sicurezza.
La Victoria,facente parte del convoglio nr. 2 in partenza da Taranto,una volta in mare
si sarebbe riunita con il convoglio nr. 1 partito da Napoli e composto dalle navi :
Monginevro,Ravello,Pisani e Monviso.
Imponente era la scorta prevista per entrambe le formazioni,fra cui perfino la RN Duilio
che scortava da presso la Victoria,insieme con CT e Incrociatori.
Partita quindi da Taranto alle 1700 del 22 Gennaio,mise la prora verso Tripoli mentre
sommergibili,aerei italiani,aerei tedeschi si erano già disposti convenientemente lungo
la rotta per garantirne la sicurezza,ma  è lecito supporre che qualche battello
inglese in agguato nell’omonimo golfo abbia avvistato e segnalato l’uscita delle navi.
Immancabilmente la sera del 22 un ricognitore inglese avvistò il gruppo Duilio e neanche
la presenza di forti aliquote di forze aeree dell’asse sul cielo della formazione riuscì a
far desistere i tenaci piloti della RAF.
Per la cronaca,il gruppo scorta Aosta era al comando dell’Amm. De Courten,mentre sul
Duilio innalzava la propria insegna,l’Amm.Bergamini.
Alle 17.25 del 23,prende corpo il secondo attacco degli aereosiluranti Albacore
partiti da Malta e abilmente guidati sulla formazione dalle precise e dettagliate informazioni
fornite dai ricognitori.
Incuranti dei colpi della nutrita contraerea e degli attacchi dei JU-88 tedeschi,i piloti inglesi
andavano all’attacco caparbiamente e con coraggio,mettendo a segno un primo siluro
sul lato dritto,di poppa,del Victoria che prese a rallentare vistosamente fino a fermarsi del
tutto.Tre CT della nutrita scorta,Aviere,Camicia Nera e Ascari si fermarono per assistere
la nave ferita mentre il resto della formazione continuò a procedere spedito sulla rotta per
Tripoli. A complicare la situazione s’era anche messo un forte mare da scirocco con onde
alte e lunghe che in ogni caso avrebbero dissuaso da ogni tentativo di rimorchio ammesso
che i piccoli CT potessero farcela.
La presenza in mare di molti naufraghi e delle lance di salvataggio rese problematiche
le manovre delle scorte rallentando le operazioni di recupero superstiti e, ancor peggio,
trasformando il Victoria in un bersaglio facilissimo per gli Albacore inglesi non ancora
paghi.
Alle 1845,nonostante la vivace e determinata reazione contraerea delle scorte e l’abbattimento
di alcuni velivoli inglesi,il Victoria è centrato da un secondo siluro e lentamente ma
inesorabilmente comincia ad inabissarsi.
Quindici minuti dopo,la bella ed elegante nave affondò di poppa levando la maestosa prora verso
il cielo : non mancarono episodi di eroismo puro ma dei 1400 uomini imbarcati,soltanto 1046 furono recuperati.
Giulio Bertoglio,soldato della Ariete,classe 1913 nativo di Parma ma residente a Mango,
Giuseppe Pietro Forno,sergente maggiore,classe 1913,nativo di Frinco ma residente a
Saluzzo furono l’ennesimo  contributo di sangue della terra di Piemonte.

Clc Guglielmo Lepre (Etna)
Gruppo T.Prato – Anmi Mondovì

Bibliografia :

    • Per non dimenticare di S.Marchisio Anmi Mondovì
    • USMM La difesa del traffico con l’africa settentrionale Vol VII
    • USMM Navi mercantili perdute
    • www.grupsom.com per vari riferimenti storici
    • Archivio Lloyd Triestin

Grupsom - Sommergibili Mediterranei